Marialuisa Tavernini e Paolo Manara sono una coppia nello sport e nella vita: entrambi appassionati di triathlon, li abbiamo messi a confronto in questa intervista doppia. Marialuisa ex atleta di nuoto con più di 25 medaglie agli italiani e un approdo in semifinale alle Universiadi, ha conosciuto Paolo proprio nel mondo dello sport.

Passeremo da argomenti seri a più frivoli, cercando di indagare come vive una coppia con figli la passione per la triplice disciplina.

[Triathlon.BiciLive.it]: Come vi siete avvicinati al triathlon?
[Marialuisa]: Mi sono avvicinata semplicemente perché lo praticava il mio fidanzato (ora marito) ed ero curiosa di sperimentare un nuovo sport che però aveva un certo legame con il mondo acquatico dal quale provengo. Infatti la società per cui ho gareggiato il mio ultimo anno da nuotatrice, era la DDS, con la quale ho anche fatto qualche bella stagione di triathlon.
[Paolo]: Il mio primo sport è stato lo sci di fondo dove per allenamento mi preparavo anche in bici e di corsa e quindi il passaggio alla triplice è stato naturale. A quei tempi, negli anni ’90, era una disciplina poco conosciuta in Italia. Mi piace pensare di essere stato tra i primi nel Garda Trentino ad aver scoperto lo sport più bello del mondo, che mi ha portato a fare un’esperienza indimenticabile in Australia, dove mi sono potuto allenare con grandi campioni del Surfer Paradise Triathlon Team di Sidney.

[Triathlon.BiciLive.it]: Quali sono i risultati più importanti della tua carriera o  quelli che ricordi con più emozione?
[Marialuisa]: Ricordo che il primo anno che mi sono approcciata alla triplice la FITRI mi ha convocata per il campionato europeo in Germania per dare il mio contribuito alla gara a squadre dove abbiamo conquistato il bronzo. Di emozioni in gara se ne provano tante, quelle più forti le ho legate al nuoto, ma qualche piccola soddisfazione me la sono tolta anche da triathleta.
[Paolo]: La gara che ricordo con più emozione sono stati i Campionati Italiani X-Terra nel 2006 in Sardegna dove ho conquistato l’argento dietro al mio amico Alessandro De Gasperi. Una trasferta che ricordo per  l’ottima organizzazione e il contesto unico tra natura e sport.

foto famiglia di Tavernini e Manara

[Triathlon.BiciLive.it]: Quali obbiettivi per il 2019?
[Marialuisa]: Sono rientrata sui campi gara dopo 10 anni di stop, e non avrei mai pensato di farlo. Sono sincera… poi qualcosa è magicamente scattato ed eccomi qua! Per il 2019 di obiettivi ne ho più di uno in verità, partendo dalla qualifica al mondiale 70.3 a Nizza che ho conquistato lo scorso agosto.
[Paolo]: Per il 2019 gareggerò prevalentemente nelle distanze sprint e olimpiche.

[Triathlon.BiciLive.it]: Parliamo di voi due, chi ha iniziato prima?
[Marialuisa]: Paolo è stato uno dei primi triathleti del Garda Trentino, io allora quando nel 1997 ci siamo conosciuti, ero una giovane nuotatrice.
[Paolo]: Sicuramente ho iniziato prima io, non perché sia poi così più vecchio, ma perché a quei tempi, Marialuisa era una forte atleta di nuoto e pensava solo a fare chilometri in vasca… non sapeva cosa le sarebbe aspettato poi con uno come me! Ovviamente non potevamo che conoscerci in piscina: io ero un dilettante allo sbaraglio, arrancavo e non andavo avanti, mentre lei mi guardava con occhi dolci e mi sorrideva…

[Triathlon.BiciLive.it]: Chi è più appassionato? E  chi più agonista?
[Marialuisa]: Siamo entrambi agonisti, ci piace gareggiare e confrontarci con noi stessi e gli altri, ma oggi sappiamo che la passione e il divertimento la deve fare da padrona, poiché i tempi per allenarsi non sono molti e siamo consapevoli che l’equilibrio tra lavoro, famiglia e sport è fondamentale.
[Paolo]: Entrambi siamo appassionati di sport in generale e di triathlon in particolare. Apparentemente io potrei sembrare più competitivo, ma sotto sotto, anche se no lo dà mai a vedere, mia moglie ha l’agonismo nel DNA.

[Triathlon.BiciLive.it]: Alla fine di una gara chi è più soddisfatto o insoddisfatto?
[Marialuisa]: Dipende dalla gara, dalla preparazione e da tante variabili che ci sono nelle gare di triathlon, ogni competizione ha una storia a sé.
[Paolo]: Comunque vada una gara credo che si debbano sempre cogliere i lati positivi, valutando ogni singola situazione e il contesto generale.

[Triathlon.BiciLive.it]: C’è sempre qualcuno da consolare alla fine di una competizione?
[Marialuisa]: La competizione e il risultato dovrebbe essere uno stimolo per migliorarsi e cercare nuovi obiettivi; personalmente la vivo con molta tranquillità, se va bene sono contenta e se non va bene non ne sono delusa. Ora faccio sport con questo spirito, molto diverso rispetto a un tempo.
[Paolo]: No mi è mai capitato di consolare nessuno, le gare per me sono un momento di svago e divertimento e condivisione con le persone a me care. È una grande passione che mi dà molte gratifiche personali, ma non l’ho mai vissuta con l’ansia da prestazione.

[Triathlon.BiciLive.it]: Programmate gare assieme oppure ognuno ha delle preferenze?
[Marialuisa]: Condividiamo praticamente tutto, la scelta delle gare è dettata spesso da esigenze di organizzazione familiare, da impegni lavorativi etc. Cerchiamo, ove possibile, di gareggiare entrambi nelle stesse gare, così il divertimento è doppio!
[Paolo]: Normalmente ci organizziamo per partecipare alle stesse gare, per un’organizzazione prettamente familiare e perché ci piace condividere, non solo gli allenamenti, ma anche le emozioni delle competizioni.

[Triathlon.BiciLive.it]: In questo  caso il compagno lo segue per incitarlo o aiutarlo?
[Marialuisa]: Mi è capitato di accompagnare Paolo assieme ai bambini e, oltre a fare il tifo, è anche una bella occasione per fare una gita, dato che anche la location è una parte motivazionale, soprattutto se si va al mare!
[Paolo]: Nella gestione del pre-gara sono di appoggio a Marialuisa.

[Triathlon.BiciLive.it]: Quali sono i punti di forza tuoi e del tuo compagno nel triathlon?
[Marialuisa]: La mia miglior frazione è sicuramente il nuoto, quella di Paolo si divide tra bici e corsa.
[Paolo]: Fortunatamente sono abbastanza equilibrato nelle tre discipline, forse dove pecco un po’ è il nuoto, punto di forza invece di mia moglie.

[Triathlon.BiciLive.it]: Chi allena chi? Oppure seguite programmi diversi? Oppure un allenatore o preparatore comune?
[Marialuisa]: Ci alleniamo assieme quando riusciamo, il più forte aspetta il più debole… insomma mi tocca spesso andare fuori giri quando Paolo è in giornata.
[Paolo]: Ci alleniamo spesso insieme, la cosa simpatica è che io le tiro il collo in bici e di corsa, poi lei però si vendica in vasca… un po’ di sano agonismo fa sempre bene!

[Triathlon.BiciLive.it]: Chi pulisce le bici?
[Marialuisa]: Ovviamente Paolo: le tiene come gioielli, lo chiamano il “pezzota”
[Paolo]: L’addetto alla pulizia sono io, fosse per lei…. non sa nemmeno aggiustare la gomma in caso di foratura. Della serie, salta solo in sella e pedala!

[Triathlon.BiciLive.it]: Chi lava le divise?
[Marialuisa]: Chi disfa le borse, dipende dalla divisione dei compiti.
[Paolo]: La lavatrice 😉

[Triathlon.BiciLive.it]: I figli vi seguono? Avete spronato i figli a praticare sport in genere e triathlon?
[Marialuisa]: Con due genitori come noi, hanno lo sport nel DNA. Per ora hanno sperimentato moltissime discipline, e crediamo sia giusto che acquisiscano più competenze motorie. Abbiamo di recente costituito una nuova associazione di triathlon che ha come obiettivo lo sviluppo del movimento giovanile nel nostro territorio, per cui auspichiamo seguano le nostre orme.
[Paolo]: Certamente, li abbiamo indirizzati al nuoto fin da piccolissimi frequentando l’ambiente del triathlon alle gare per fare il tifo a mamma e papà. Durante la stagione 2018 hanno partecipato per gioco al Tri-Kids e si sono divertiti molto. Proprio per questo motivo, sull’onda dell’entusiasmo mi sono adoperato, assieme ad un gruppo di amici, a costituire una nuova associazione di triathlon nell’Alto Garda. Noi abbiamo lanciato i sassi, speriamo li raccolgano!

[Triathlon.BiciLive.it]: Grazie del tempo che ci avete concesso, alla prossima!

A proposito dell'autore

Giuliano Giacomelli, ingegnere prossimo ormai al mezzo secolo di vita, insegna triathlon e mountain bike ai ragazzi trentini. La terra, l'aria e l'acqua (e naturalmente la neve) sono il terreno di gioco dei suoi sport preferiti. Campione Italiano triathlon cross M2 2017 e 2019. Finalista ai mondiali Xterra 2018.